Fotografare in montagna: cosa significa?
di cesare re
La piccola scatola racchiude nel suo segreto alcune rapide visioni che sono tesori;…. Strana magia questa di fermare per sempre ciò che è stato un attimo fuggente della vita! “
Guido Rey, “Alpinismo Acrobatico”
Fermare un attimo fuggente della vita, come diceva l’alpinista Guido Rey, detto il poeta, può essere considerato il fine essenziale della fotografia. Chi fotografa in montagna, in genere, intende documentare una gita, un’ascensione o semplicemente “portare a casa” il ricordo di un momento felice. Il fotografo di montagna deve essere in grado di comunicare emozioni, evidenziare impressioni e sensazioni, spesso personali, che devono essere estrapolate da un ambiente ricco di possibilità di espressione. I paesaggi di montagna, infatti, già belli di per se stessi, mutevoli e scenografici, offrono tantissime possibilità di immagini. A cospetto di un ambiente grandioso e spettacolare il rischio di ottenere foto banali e scontate è altissimo. E’ nell’occhio del fotografo la capacità di cogliere e comunicare all’osservatore la grandezza di una cima o la repulsione che suscitano un gruppo di crepacci, l’austerità di un luogo o il senso bucolico di un prato fiorito, l’impeto di una fragorosa cascata o la pace di un placido lago, isolando alcuni particolari ed eleggendoli a singole immagini. Per ottenere risultati eccellenti sono necessari, oltre a nozioni tecniche e alla conoscenza dei luoghi, la capacità di sfruttare le varie tipologie della luce, l’attesa del momento giusto e tornare spesso sui propri passi, fino a che le condizioni ambientali siano proprio quelle più consone al tipo di risultato finale, in modo da ottenere così un’immagine “unica”. Unica per il colore, per la luce, e per le sensazioni che è in grado di trasmettere all’osservatore. Ciò non toglie che anche durante una breve e semplice escursione sia possibile scattare buone fotografie. Fotografare in montagna è sempre frutto di compromessi, sia per le difficoltà insite nel percorso, che richiedono sempre un certo dispendio fisico, sia per il trasporto del materiale fotografico, peso che si aggiunge a quello dello zaino. E’ determinante, inoltre, il tempo che, durante un’escursione, siamo disposti a dedicare alle soste necessarie per attendere le migliori condizioni di luce, comporre l’immagine, inquadrare e scattare. Alle difficoltà proprie della fotografia di paesaggio si sommano quelle delle avverse condizioni ambientali, dei repentini mutamenti climatici e del raggiungimento del luogo di ripresa più adatto. I soggetti dell’ambiente alpino sono molteplici: il paesaggio, la flora, la fauna, l’acqua e il ghiaccio, l’elemento umano, l’architettura montana e il reportage di un’escursione. Ogni argomento presuppone non solo la conoscenza di nozioni tecniche diverse ma complementari, ma anche e soprattutto ambientali, geografiche e culturali sulle “cose della montagna”.
Guarda i miei ultimi articoli
Il mio libro Dolomiti delle Meraviglie
Il mio libro dolomiti delle meravigliedi cesare reDolomiti delle Meraviglie, libro di Cesare Re. La copertina, a sinistra e una doppia pagina estesa, sulle Dolomiti del Brenta.Elucubrazioni Fotografiche sul libro Dolomiti delle Meraviglie. Il libro racconta le...
La prima volta con la Scarpetta di Venere
la prima volta con la scarpetta di veneredi cesare reLa rarità di un fiore e una ricerca quasi involontaria. (Nikon D810; Sigma 15 mm 2,8 AFD. Fish Eye). Un bel gruppo di fiori: bellissimi, colorati, gialli e dalla forma inconsueta, ma assolutamente iconica. Una...
Il mio libro Fotografia di Montagna
di cesare reFotografia di Montagna “Fotografia di Montagna” è il seguito di “Fotografare in Montagna”? Eccolo il mio ultimo libro, fresco di stampa, cartaceo e profumato. Si può considerare questo libro come l’ideale continuazione del precedente "Fotografare in...