Il Bosconero raccontato
da una foto
di cesare re
Il gruppo del Bosconero al tramonto.
Ecco il consueto alternarsi di luce e ombra che caratterizza il mio modo di fotografare. Probabilmente è un retaggio della diapositiva e della sua limitatissima gamma dinamica. Ad oggi, questo modo di scattare è sicuramente una forte contrapposizione visiva con l’idea della foto da social network, dove si privilegia la leggibilità delle ombre. E’ il mio modo di fotografare, anche oggi, utilizzando il digitale. In questo caso, tra l’altro, il nome di questo ameno gruppo montuoso “Bosconero”, appunto, è perfettamente descritto dall’estetica di questo scatto. Gli abeti e i larici in primo piano sono ripresi in silhouette (in nero, senza dettaglio), in una forma grafica molto evocativa che si contrappone alla luce rossa della roccia dolomitica, nel pieno dell’effimero momento della “Enrosadira”, epiteto col quale i ladini definiscono l’alba e il tramonto che dipinge di rosso le loro montagne. In verità, in questo caso, siamo in Veneto e non in Trentino Alto Adige, nelle terre dei Ladini, ma non riesco a fare a meno di definire questi momenti con questo caratteristico epiteto. Bosconero…dicevo. E’ il nome di questo gruppo montuoso che credo sia dovuto anche alla presenza dei fitti boschi alle falde delle rocce. In questo senso, mi piace l’idea che questa foto possa rappresentare degnamente queste cime, anche per la scelta di rendere il profilo del bosco in silhouette, in nero appunto. Se ti interessa la tecnica fotografica della Silhouette, ne ho parlato in questo articolo, sul sito di FotoPerCorsi, dove trovi molti articoli di fotografia e i vari programmi dei miei corsi e dei miei workshop di fotografia. Questa immagine, tra l’altro, è abbastanza inconsueta, anche da un punto di vista compositivo, con le cime parzialmente occultate dal bosco. Questa scelta estetica non fa altro che confermare l’affinità tra immagine e nome del gruppo montuoso. L’uso del teleobiettivo, tra l’altro, ha compresso i piani, rendendo la distanza tra cime e alberi molto più ridotta di quanto non sia in realtà. Per queste immagini, ho usato la Nikon F5, con Nikkor 80-200 afd; f 2,8; focale massima; treppiede. Fujichrome Velvia.
Ecco gli Sfornioi, sempre nel gruppo del Bosconero. La foto, stilisticamente, è molto simile alla precedente, con il bosco in silhouette e le cime illuminate dalla luce della “Enrosadira”. Anche in questo caso è molto evidente la compressione dei piani, dovuta all’utilizzo del teleobiettivo. Nikon F5; Nikkor 80-200 afd; f 2,8; focale massima; treppiede. Fujichrome Velvia.
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