di cesare re

Fotografia di Montagna

“Fotografia di Montagna” è il seguito di “Fotografare in Montagna”?

Eccolo il mio ultimo libro, fresco di stampa, cartaceo e profumato. Si può considerare questo libro come l’ideale continuazione del precedente “Fotografare in Montagna”? In un certo modo, direi proprio di sì. Non è una questione di sequenzialità, nel senso che i due volumi sono indipendenti e hanno significato a se stante. “Fotografare in Montagna: tecniche, consigli, segreti” è diviso in due grandi sessioni, una di tecnica fotografica pura e una riguardante i temi della fotografia in montagna, tra i quali: paesaggio, animali, laghi, acqua, elemento umano, macro, reportage, ecc.  “Fotografia di Montagna, racconti, esperienze, consigli”, invece, prende spunto, in ogni capitolo, da una o più immagini che diventano fonte di ispirazione, ragionamento e riflessione sui temi dell’iconografia di questa natura verticale: a volte sono le immagini di un libro, di un articolo di una rivista o di un progetto fotografico a divenire suggerimento concettuale, tecnico o “filosofico”; altri spunti, invece, possono dipendere da situazioni di vita diverse o situazioni legate, a vario titolo, alla fotografia di montagna e natura o particolari episodi, durante i miei 20 anni di professione, che mi tornano alla memoria. Sfilano, così, su queste pagine momenti di fotografia, a volte strettamente legati ad un luogo, ad una cima, ad un momento preciso, altri a situazioni ed eventi che divengono l’incipit per parlare di fotografie di montagna anche da un punto di vista più strettamente personale ed emozionale. Da un punto di vista più personale, infatti, posso dire che in questo libro c’è molto della mia fotografia in montagna. Tra le righe ci sono molte sfaccettature della mia filosofia fotografica che, negli anni, tende a sopraffare la parte più tecnica, con tempi, diaframmi, iso, esposizione che diventano quasi scontati, un po’ come “incidenti di percorso”, con mente occhio e mani che si muovono all’unisono su fotocamere e obiettivi, seguendo un processo mentale, a volte preciso, a volte diverso.  Fotografare diventa, quindi, un approccio molto personale, legato al mio modo di pensare e di vivere la montagna in se stessa. Ogni autore può avere la sua filosofia di scatto. Io cerco di raccontarvi la mia, il mio modo di vivere e sentire la montagna. Per chi vuole imparare la tecnica, consiglio di leggere “Fotografare in Montagna”, per chi, invece, indenta intraprendere un viaggio nella fotografia di montagna, tra il momento dello scatto e quello della pubblicazione, tra il pensiero della foto e la sua realizzazione, tra il ragionamento astratto e la destinazione d’uso, allora sono queste stesse pagine che possono essere l’incipit di un nuovo cammino, anche da un punto di vista emozionale. Infondo la fotografia può essere reale, ma è anche finzione, ovvero interpretazione, filtrata dall’occhio del fotografo. 

 Edizioni del Capricorno 

In tutte le librerie. 

Anche sul sito dell’editore, Qui. 

216 pagine, moltissime foto a colori e in bianco e nero, a 14,90 euro.

 

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