libro Val Gardena e alpe di siusi:
curiosita’ fotografiche
di cesare re
Qualche curiosità fotografica a proposito del mio libro: Camminare in Val Gardena e Sull’Alpe di Siusi
Un ambiente unico, con scenari di incomparabile bellezza. Ondulate distese di prati fioriti, dalle quali sorgono, come cattedrali naturali, imponenti montagne, agili guglie rocciose e pinnacoli dalle forme inconsuete e straordinarie. La Val Gardena è un mondo, un luogo magico, ricco di cultura e tradizioni, di arte e di leggenda e di attrattive naturali che hanno reso questi luoghi e queste montagne famose in tutto il mondo. E’ questo l’incipit dell’introduzione di questo libro: una raccolta di itinerari escursionistici, in uno dei territori più belli e affascinanti delle Alpi, tra Sassolungo, Sciliar, Sella, Odle e Parco Puez Odle.
La Silene Acauslis, con le Odle sullo sfondo. Fiori e cime sono un binomio riccorrente nelle foto di questo libro. Ricorrente anche la posizione del fotografo: sdraiato a terra, poggiando i gomiti al suolo. Doloroso, ma molto efficace. Portate il treppiede! Uno che si abbassa molto al suolo, tra l’altro. Nikon D810; Nikkor 17-35 2,8 AFD; iso 100: 1/40; f11
Ecco la bozza di una pagina, con ancora i codici (sopra) del programma usato dal grafico per l’impaginazione. Il Sassolungo, sopra, ritratto lungo il sentiero che porta al Rifugio Comici, oppure verso il periplo del massiccio, passando per il Rifugio Vicenza. Nikon D810; Nikkor 17-35 2,8 AFD. Sotto, il gruppo del Sella, lungo il sentiero che conduce al Passo Sella, via “Città dei Sassi”. Nikon D850; Nikkor 24-70 2,8 AFG.
Due scatti panoramici, ottenuti con la tecnica dello stitching. Sopra. il gruppo del Sella, salendo al Passo Cir (12 scatti orizzontali, Fuji XT2, focale 24 mm; f11; 1/500; iso 200) e il Mont de Seura, proprio dalla sommità del Passo Cir (8 scatti; Fuji XT2; 8 scatti; focale 18 mm; f11; 1/250; iso 200). Pubblicati a doppia pagina, per illustrare l’itinerario numero 22, “Periplo del Grande Cir”, con la discesa in Val Chedul, uno dei luoghi più tranquilli e solitari del Parco Puez Odle. Amo la fotografia panoramica. La praticavo anche in pellicola, con la Hasselblad X Pan e con la Horizon 202 e, anche oggi, appena ne ho occasione, cerco sempre di inserire in selezione alcuni scatti di questo tipo, anche se non sempre sono semplci da impaginare in un libro o in un articolo per una rivista. Così almeno dicono gli art director e i grafici. Fosse per me, le metterei sempre. Se ti interessano le panoramiche in pellicola, dai uno sguardino qui: Panoramiche con la Horizon 202
Lo scatto che ti manca
C’è sempre una foto che ti manca, una foto che vorresti fare, una foto che non hai ancora scattato e, qualche volta, una che non è esattamente come vorresti. Quindi? Che si fa? Semplice. Si torna in loco e si riscatta la foto. Questo solo per spiegare che, anche se hai un archivio di immagini imponente, devi sempre tenerlo costantemente aggiornato, così come le varie descrizioni dei sentieri che tendono a cambiare spesso. Smottamenti, qualche frana, o semplicemente nuovi sentieri che vengono tracciati ex novo, magari per ovviare a qualche sconvolgimento di una forcella, sono piuttosto frequenti, soprattutto in una zona come quella descritta in questo libro, dove guide alpine e promozioni turistiche sono sempre molte attente e solerti. Difficile, per esempio, trovare sentieri poco segnalati. Ciò nonostante capita, a volte, non solo di usare qualche foto di archivio, ma anche di preferire qualche immagine piuttosto datata, semplicemente perchè, in quel momento, la situazione di luce era particolarmente fascinosa, oppure il luogo era favorito da un’aspetto estetico molto bello e interessante. E’ il caso della foto, sotto, del Lago di Crespeina, particolarmente ricco di acqua (cosa piuttosto rara) che ho preferito ad altre immagini più recenti dello stesso luogo. La foto, infatti, è una diapositiva del 2001, scattata con la Nikon F90x e il Nikkor 80-200 2,8 AFD, treppiede. Fujichrome Velvia 50 iso.
Attrezzatura Fotografica
Sono 170 le foto che illustrano le 184 pagine del libro. Le immagini sono state scattate in diversi anni. Qualche foto è degli anni dal 2013 al 2018, qualche sporadico scatto è ancora in diapositiva, ma la maggior parte sono degli ultimi 3 o 4 anni. Principalmente sono state usate le seguenti fotocamere: Nikon D800; D810; D850 e Fujifilm XT2. La piccola mirrorless della Fuji è stata utilizzata con il leggero Fujifilm 18-55 2,8 / 4, quando avevo necessità di muovermi con leggerezza assoluta. La maggioranza delle foto, però, è stata scattata con le mie reflex Nikon e con varie ottiche. Il Nikkor 24-70 2,8 AFG è stata l’ottica principale, sempre presente nello zaino. Anche il Nikkor 17-35 2,8 AFD è stato utilizzato molto di frequente. E’ un’ottica di qualche anno fa, ma estremamente performante e comoda per vari utilizzi. Mi piace molto la sua ridotta distanza minima di messa a fuoco che consente di scattare immagini interessanti a fiori e rocce, in primo piano, con le montagne sullo sfondo. Per alcuni “ritratti di cime”, ho usato il Nikkor 70-200 4 AFG, più leggero dell’omologo f 2,8 e di qualità comunque elevatissima. Nonostante la presenza dello stabilizzatore l’ho, quasi sempre, agganciato al treppiede, in modo da comporre l’immagine con maggior cura e precisione. La lentezza del cavalletto, con la regolazione delle varie ghiere, obbliga a concentrarsi e a rallentare tutte le operazioni di inquadratura. Trovo che questo aiuti molto nell’attenzione ai particolari ed alla composizione. Per alcuni scatti di fiori e di particolari, ho scelto anche i micro Nikkor da 60 e 105 mm, portati nello zaino in alcune zone che so essere particolarmente ricche di fiori, come l’Alpe di Siusi, la Stevia e l’Alpe di Cisles. In alcuni casi ho utilizzato il filtro polarizzatore.
Camminare in Val Gardena e sull’Alpe di Siusi, pag 184 (tanta roba,, lo so…) Pietro Macchione Editore
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